Il dolce che avrei sempre voluto...
Intorno ai 7 anni iniziai a tormentare i miei sperando di convincerli a farmi iniziare a studiare il pianoforte, con mio padre che ogni volta cercava di deviare la mia attenzione sulla chitarra: "E' molto più pratica del piano...la potrai portare sempre con te!".
Ma a me piaceva proprio l'idea di star seduta sullo sgabello con la tastiera davanti...a volte si ha la fortuna che i desideri vengano esauditi, soprattutto se in quel periodo girava per casa il maestro Trovajoli...che, affascinato dalla sottoscritta che lo tempestava di domande sul come suonare, mi fece recapitare a casa un Petrof verticale...le sue uniche raccomandazioni furono:
"Non è un gioco: devi studiare, studiare, studiare fino a farti sanguinare le dita"
....il mio primo insegnante non fece altro che farmi far solfeggio, con la bacchetta nelle mani, pronto ad entrare in azione non appena sbagliavo...e con lui son durata 4 anni...poi fu la volta di una maestra fichissima: un'inglese che mi dava la possibilità di andare "libera"...trasformando quella che fino ad allora era stata una tortura in un gioco...peccato che avesse un figlio piccolo e un neonato che richiedevano più che spesso la sua attenzione...altri insegnanti, altri anni di studio...ma nulla: l'orecchio non è stato mai dalla mia parte e la voglia di mettermi con costanza a studiare neanche...per finire c'era l'incubo dei saggi di fine anno: suonavo il pezzo alla perfezione fino ad un minuto prima e poi lì, sul palco, il nulla..le dita immobili...con i miei che invece di dire al vicino: "Quella è mia figlia!" tutti orgogliosi cercavano di mimetizzarzi con la sedia...e poi mio padre: sempre lui!
Lì sullo sgabello superconcentrata a studiare Chopin (era il mio preferito) e lui che mi passa accanto e mi fa: "Certo che qualcosa di più divertente potresti anche suonarla..."
Finale della storia? Il pianoforte è ancora qui con me, fedele compagno di vita, che continua a seguirmi in tutti i traslochi...completamente scordato, ma son fiduciosa: prima o poi tornerà a suonare....non so se attraverso le mie mani o per merito di altre, ma mai disperare!
Tutta questa solfa per spiegare come è nata quest'"ideona"...ho pensato ad un dolce da comporre, secondo i propri gusti...notte Cri
Le tortine hanno quattro basi di pasta frolla differenti.
Pasta frolla semplice.
300 g di farina 00
150 g di zucchero
150 g di burro
1 uovo
1 tuorlo
1 pizzico di sale
scorza di limone grattugiata
Pasta frolla al cacao (Montersino style).
235 g farina 00
15 g di cacao amaro
150 g di burro
100 g di zucchero a velo
2 tuorli
mezzo baccello di vaniglia
Pasta frolla al caffè.
300 g di farina 00
150 g di zucchero
150 g di burro
3 rossi d'uovo
1 cucchiaio di caffè solubile
Pasta frolla alle mandorle.
250 g di farina 00
150 g di zucchero
2 uova
150 g di mandorle macinate
150 g di burro
1 pizzico di sale
Ovviamente le dosi sono per delle crostate da 26 cm....ma non so dimezzarle senza alterare il sapore...
Il procedimento è simile in tutti e quattro i casi.
Si dispone la farina a fontana e si aggiungono gli altri ingredienti. Il burro deve essere a temperatura ambiente, come le uova. Nel caso della pasta frolla al caffè ho ridotto in polvere il caffè liofilizzato e l'ho mischiato agli altri ingredienti.
Una volta ottenuta una pasta dalla consistenza morbida, avvolgerla in pellicola e metterla in frigorifero a riposare per circa mezzora, meglio anche un'ora....visto il caldo di questi giorni.
Rivestire dei mini-mini stampi ed ottenere delle piccole tartellette.
Crema pasticciera al pistacchio.
2 tuorli d'uovo
2 cucchiai di farina
2 cucchiai di zucchero
2 bicchieri di latte
2 cucchiaini di crema al pistacchio
Sbattere i tuorli con lo zucchero, aggiungere la farina e lentamente il latte. Portare sul fuoco e portare ad ebollizione girando con un cucchiaio di legno. Una volta che si sarà addensata togliere dal fuoco e far raffreddare. Aggiungere la crema di pistacchio.
Ganache al cioccolato fondente.
80 g di cioccolato al 75%
80 ml di panna
Tritare il cioccolato. Scaldare la panna prima che raggiunga il bollore versarla sul cioccolato e mescolare fino ad ottenere una crema morbida.
Salsa inglese alla vaniglia (Santin style).
125 ml di latte
50 di zucchero
2 tuorli
1/2 baccello di vaniglia
Sbattere i tuorli con lo zucchero senza incorporare troppa aria. Scaldare il latte con i semi di vaniglia prelevati dal baccello. Versare il latte bollente sui tuorli e riportare sul fuoco, non superare la temperatura di 85°, se si ha un termometro, altrimenti la crema sarà pronta quando velerà il dorso del cucchiaio. Attenzione altrimenti si rischia di "cuocere" l'ovo.
Sul piatto ho messo, oltre alle creme:
granella di nocciole
granella di pistacchio
cannella
sale Maldon
cocco disidratato
mirtilli-ribes-lamponi
...ora che ho scritto tutto il post ho realizzato la follia che c'è nel realizzare questo piatto e nello scrivere tutto sto popo di roba...e vi assicuro che di cose da fare ce ne ho...
Per concludere, per chi è sopravvissuto, ringrazio la mia piccola assistente che mi ha prestato il suo servizio buono:
...con questo sproloquio partecipo al contest dell'estate per Claudio Fasoli e il Four Jazz Quartet
Deliciosos pastelitos me encanta esas cremas,saludos y abrazos.
RispondiEliminaGrazie...un abbraccio a te!
Eliminama questo è il dolce che io avrei sempre voluto!
RispondiEliminami piace molto l'idea e ancora di più la realizzazione: le frolle, le creme e il resto formano una sinfonia perfetta :)
Grazie...sarà che a me i dolci piacciono (e molto)...ma ogni volta che ho finito di mangiarlo mi sembra che manchi sempre qualcosa...probabilmente è la gola che mi fa venire voglia di altro...e così si ha l'illusione che duri più a lungo! cri
EliminaCri, ho letto tutto, parola per parola. Mi è piaciuto leggere della tua passione per il piano, mi piace l'analogia tra le note della musica e gli ingredienti liberamente componibili. Bello bello bello. E sai che ti dico ? Che spero sia tu a vincere. Il servizio buono della piccolina rende il tutto ancora più irresistibile
RispondiElimina...grazie...è andata male purtroppo: una gita a Siena non mi sarebbe dispiaciuta!! Ma son contenta per chi ha vinto: una bella ricetta e una buona intuizione!! cri
EliminaCiao Cri! Bello questo parallelo e tra colori profumi e consistenze non resta che comporre! Un bacione
RispondiEliminaGrazie...non vedo l'ora che tornino i ritmi normali in modo tale da riuscire a passare più sesso a fare un saluto!!
EliminaMa è un dolce meraviglioso! per me sarebbe perfetto!
RispondiEliminaIl piano regala un suono splendido.. che mi mette tranquillità da sempre.
Tu devi essere orgogliosa di te stessa, per prima cosa.
Sei una persona bellissima, te lo dico con il cuore, Val
Grazie...su questo non mi pronuncio...cri
EliminaAhahaha!!!! Ma che bel post!!! E la ricetta è dvertentissima...nn dco niente...solo in bocca al lupo. Baci!!!
RispondiEliminaAndata...ti sei divertita?? Bacio
EliminaCara Cristina, la tua vita di aspirante musicista è sta a impervia e piena di ostacoli. Ma mi ricorda la storia di un grande jazzista che ho conosciuto qualche tempo fa, un uomo di quasi 70 anni, che suona la fisarmonica divinamente. Da bambino il padre lo obbligò a studiare questo strumento che lui odiava, avendo voluto suonare ben altro. Così giunto intorno ai 18 anni, prese la fisarmonica e la nascose dimenticandosene. Nella vita ha fatto il bancario e quando è andato in pensione, non sapendo cosa fare del suo tempo, ha ripreso la fisarmonica, se n'è innamorato e adesso suona con Paolo Fresu ed i più grandi jazzisti del mondo. Quanto è sorprendente la vita, vero?
RispondiEliminaCome il tuo dolce a composizione individuale. Che è la sintesi della perfetta composizione musicale.
Un bacione, Pat
Vado ad indagare su questo musicista...mi piace molto questa storia e mi da anche delle speranze...vedremo. Bacio cri
EliminaIdea geniale questa del dolce, mi piace l'idea di comporre il dolce a piacimento! Per la tua carriera di musicista sappi che io ti capisco, la mia di ballerina e' andata uguale uguale alla tua! Mega bacio con doppio affetto!!!
RispondiEliminaAlice
..che talenti sprecati!! Pensa che a me ballare sarebbe piaciuto molto, ma con due fratelli maschi mi son dovuta adeguare e seguirli nello sport (che poi ai tempi nostri veniva fatto e non fatto...non come ora...): quando son da sola mi piace lasciarmi andare al ritmo anche se l'ippopotamo di Fantasia in confronto è più aggraziato! Cri
Eliminagrandissima idea, il dolce a "composizione" libera! grande grande grande....io sono arenata su un'idea troppo semplice e non mi sblocco :-(
RispondiElimina....beh: tanto semplice non mi è sembrata!
EliminaVedi quante passioni e quante storie ci stanno dietro ognuna di noi? E vedi anche con quanta autoironia sappiamo proporci? E siccome tra le foodblogger, me compresa, ce ne sono tantissime con queste caratteristiche, penso che sia il punto di partenza che abbiamo utilizzato per il nostro trampolino di lancio quando abbiamo voluto lanciarci in questo mondo fantastico e fantasioso dei foodblogger. Sicuramente attraversiamo periodi in cui neanche se ci legassero avremmo voglia di scrivere due righe per i nostri post, come altrettanto certamente altre volte avremmo tante altre cose da fare, ma può cadere anche il mondo... noi dobbiamo preparare il nostro post! Il tutto per dirti della simpatia che traspare di te e della bontà "fantasiosa" delle tue piccole delizie... Il servizio "buono" è uno spettacolo!!!
RispondiEliminaHai proprio ragione....il fatto è che non bisogna farlo diventare un obbligo. Per me, a volte, il pensiero del blog si è trasformato in qualcosa di faticoso: l'idea di cucinare, scrivere il post...andare a fare un saluto alle amiche...sono arrivata alla conclusione che bisogna far si che rimanga uno spazio di divertimento e di sfogo, da quando ho cambiato rotta va molto meglio! cri
Eliminala musica, delizia e tormento anche per me e per via degli insegnanti sbagliati! Ma ora, sono tornata a fare quello che mi piace e senza loro. Spero dunque che presto il tuo petrof venga accordato e che le tue dita scorrano veloci su di esso :)
RispondiEliminaBellissima l'idea di far mettere a ciascuno la cremina che più gli piace! Dolce domenica :*
..spero proprio di si, anche se ho sottolineato la mia mancanza totale di orecchio e l'incostanza...forse la maturità porta consiglio! cri
EliminaBellissima idea di "composizione" e che pazienza nel prepararlo...bravissima!!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaAnche a me piaceva tanto suonare Chopin, ma il mio preferito era Debussy! Questa sinfonia golosa è il saggio perfetto!
RispondiEliminaAlmeno un saggio riuscito!
EliminaMio padre mi aveva proposto di studiare pianoforte, ma l'idea mi spaventava: non sarei mai stata capace di coordinare le mani sulla tastiera, non sarei mai riuscita a leggere lo spartito e suonare contemporaneamente. In più non sono mai stata intonata. E così - come in altri campi - ho lasciato prima di cominciare, al contrario di te. E nonostante tutto io sono innamorata della musica ...
RispondiEliminaComplimenti per la costanza, un bacio al pianoforte che speriamo riprenda presto a suonare!
Claudette
...beh: come posso avere il tempo di ricominciare io ce l'hai anche tu!! Vediamo chi ci riesce...cri
EliminaOttimo composè, alla frutta secca i preferiti!
RispondiEliminaComplimenti e buona giornata