Sedano nero in doppia declinazione: vellutata e ripieno.

Il nostro territorio nasconde tesori di ogni tipo, tra cui quello che ho scoperto pochi giorni fa grazie all'AIFB e ad una gita fuori porta svoltasi nell'ambito della manifestazione Frantoi Aperti.
Mai sentito parlare del sedano nero?
Personalmente non sono un'amante di questa pianta e lo relego sempre al ruolo del coadiutore nella preparazione dei soffritti o del brodo: usato in "purezza" mai!
A Trevi (PG) viene invece coltivata questa specie tutta nostra.
E' un sedano che se venisse fatto crescere in maniera "normale" diventerebbe molto scuro, duro e legnoso.
Per evitare queste problematiche si procede all'interramento, ora sostituito dall'"incartamento" : 15-20 giorni prima della raccolta le coste vengono impacchettate e quindi protette dalla luce del sole in modo tale da presentarsi chiare  e senza i fastidiosi filamenti.
Ha un gusto, a parer mio, più delicato e meno invasivo.
Si può dire che siamo stati sul campo... nel vero senso della parola.
Il sedano nero viene coltivato nella fascia di terra compresa tra Borgo e il fiume Clitunno, la zona delle antiche canapine: terre fertili dove veniva prodotta la canapa.
Da furbona quale sono avevo indosso delle fantastiche ballerine di leopardo, che hanno fatto la loro porca figura in mezzo alla fanga!!
Grazie ad uno dei pochi produttori abbiamo scoperto qualche segreto in più e c'è chi è anche riuscito ad ottenere qualche seme: alcune piante vengono portate a fioritura proprio per ottenere i semi per la semina successiva.
Ogni famiglia ha il suo seme, ogni seme un sedano nero diverso...difficile scoprire qual è il più buono.
La giornata è proseguita con una lezione di cucina da cui abbiamo imparato i segreti per una crema di sedano che oggi vi propongo e per il sedano nero ripieno, piatto tipico della sagra che si svolge in ottobre che è stata documentato alla perfezione da Mariuccia, vi metto anche la foto della mia replica. Sembra un piatto di una pesantezza sovrumana, invece va giù che è un piacere!
Ultimo aneddoto.
La visita culturale al Museo dell'Olio con Sara Bardelli e la fuga che ne è seguita per sfuggire alla guida delirante!!!


Fotografia di Sara Bardelli


Crema di sedano nero

coste rimaste dalla preparazione di due sedani neri
3 patate
1 cipolla bianca
olio extra vergine di oliva
Per guarnire.
crostini di pane
gorgonzola


Soffriggere la cipolla con un filo d'olio extra vergine. Aggiungere le patate tagliate a tocchetti e il sedano tagliato in pezzi (ovviamente lavati! Scordo sempre di scriverlo, ma diciamo che lo do per scontato).
Coprire con acqua e portare a bollore, far cuocere circa 20 minuti. Aggiustare di sale e pepe e frullare con l'aiuto di un mixer fino ad ottenere una crema. 
Servire con dei crostini di pane e dei pezzetti di gorgonzola.

Questo invece il sedano nero ripieno.



Commenti

  1. Anche io utilizzo sempre il sedano come comprimario, e mai come protagonista, ma devo dire che la tua vellutata mi convince a dargli una chanche.. se poi ci metti crostini e gorgonzola ancora di più!!

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    1. Prova! Pensa che stavano al Salone del Gusto...

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  2. Idem, però una volta un mio amico cinese ha fatto del sedano caramellato, che ancora a distanza di 20 e rotti anni, ricordo!

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  3. Anonimo11/13/2014

    Il colpo di genio delle ballerine leopardate è mitico! :-)
    Ma quindi, vediamo se ho capito bene...questo sedano nero in realtà a vedersi è bianco-verdolino come quello normale? Anche io ho sempre bistrattato il sedano e di questo non avevo mai sentito parlare, sarei curiosa di assaggiarlo...soprattutto nella versione ripiena! :-)

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    1. In realtà è un comune sedano, l'unica differenza all'occhio è che si presenta "sbianchito" a livello delle coste. La differenza vera è nel sapore

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  4. E' stata davvero una bella giornata Cri! Non credevo che quella foto scattata col cellulare in mezzo al fango sarebbe venuta così d'effetto :D

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    1. Gran bella foto...pensa che le mie sono venute tutte nere!

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